
Ogni anno il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro donne. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite l’ha istituita ufficialmente nel 1999 e con essa si aprono i “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” che comprendono la Giornata mondiale contro l’AIDS (1° dicembre) e l’anniversario del massacro al Politecnico di Montreal (6 dicembre). All’estero il colore della campagna è l’arancione, mentre in Italia è associata al rosso che come sappiamo è il colore delle scarpe col tacco simbolo della violenza di genere. Non tutti però conoscono la storia che ha dato origine a questa giornata.
Perché proprio il 25 novembre?
Il 25 novembre 1960, durante dittatura di Trujillo nella Repubblica Dominicana, tre ragazze, le sorelle Mirabal, stavano andando a trovare in carcere i loro mariti, oppositori politici come loro. Patria era la maggiore e aveva quattro bambini, aveva deciso di accompagnare le sorelle anche se suo marito non era lì. Minerva, la seconda, era la più agguerrita e rendeva onore al suo nome: era molto intelligente e si era laureata in giurisprudenza; aveva due bambini. Infine c’era la più giovane, Maria Teresa, come Minerva laureata però in ingegneria; aveva una figlia di appena un anno. Nessuna delle tre riuscì a tornare a casa dopo la visita. Vennero rapite, violentate e uccise dai Servizi segreti di Trujillo, insieme all’autista che le accompagnava. Gli assassini fecero cadere la loro auto da un dirupo per simulare un incidente. Ma nessuno aveva dubbi su cosa fosse successo davvero.

Chi erano le sorelle Mirabal?
Torniamo un po’ indietro nel tempo. Chi erano queste donne? E perché Trujillo ce l’aveva tanto con loro? Minerva e il marito Manolo Tavares Justo avevano fondato il “Movimento 14 di giugno”, un gruppo segreto di opposizione al regime. Poco dopo erano entrate a farne parte anche Patria e Maria Teresa, prendendo il nome in codice di Mariposas (“Farfalle”). Il gruppo si era espanso in tutto il Paese, causando numerosi problemi, finché i Servizi Segreti non lo avevano scoperto nel 1960. Arrestarono tutti quanti, ma le sorelle uscirono di prigione prima dei mariti grazie ad una forte pressione internazionale. Quando però trasferirono Manolo e Leandro Guzman, il marito di Maria Teresa, in un carcere più vicino, le sorelle decisero di andare a fargli visita. Era la prima volta che uscivano tutte e tre insieme e Trujillo lo sapeva: un’occasione troppo importante per farsela scappare.
Com’è finita la dittatura?
Pensando di aver risolto il problema, Trujillo si ritrovò con uno ancora più grande. Con questo ennesimo omicidio politico perse quel poco sostegno internazionale che gli era rimasto. Venne assassinato da una congiura ordita dalla CIA il 30 settembre 1961. Vent’anni dopo, durante il primo incontro femminista latinoamericano e caraibico a Bogotà, si decise istituire il 25 novembre come giornata in ricordo delle sorelle Mirabal. La storia di queste donne coraggiose ha ispirato il libro di Julia Alvarez, Il tempo delle farfalle, poi un film con Salma Hayek nel ruolo di Minerva.

Vittime di ieri, di oggi e…
Dal ritorno dei talebani in Afghanistan nel 2021 alle rivolte che si sono scatenate in Iran nel 2022, sono molti gli eventi che hanno riportato l’attenzione pubblica sui soprusi subiti ancora oggi dalle donne nel mondo. La loro situazione non è poi molto diversa da quella che hanno affrontato le sorelle Mirabal. Ma non bisogna però pensare che queste cose accadano solo dall’altra parte del mondo o in determinate culture. Il fatto che in Paesi come l’Italia e la Francia il voto per le donne sia arrivato solo dopo la seconda Guerra mondiale dimostra che la parità di genere non è un principio che è sempre esistito nella mentalità occidentale. Per restare in Italia, come scordare il delitto d’onore cancellato dal codice penale solo nel 1981?

Se le cose sono cambiate è perché ci sono state donne e uomini che hanno lottato affinché la legge tornasse a tutelare tutti e non solo i più forti, che è ciò per cui si lotta ancora oggi nel mondo. Ma le leggi non cambiano se non cambia la mentalità e la mentalità cambia solo con l’educazione. Non basta insegnare ai ragazzi a comportarsi bene e alle ragazze a difendersi, bisogna insegnare a entrambi a rispettare la volontà altrui. Non è sufficente aver sconfitto lo stereotipo del sesso debole, bisogna distruggere anche quello del maschio alfa che deve sempre essere forte. Solo quando ci sarà la parità dei diritti e ognuno potrà essere libero di essere sè stesso, solo allora, le mariposas non saranno volate via invano.
Nicole Maestroni