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8 marzo: perché questo giorno? E perché la mimosa?

L’otto marzo di ogni anno, come tutti sappiamo si celebra la Festa della Donna ed è usanza comune quella di regalare una mimosa in questa occasione.

Ma come mai questa festa si celebra proprio l’8 di marzo? E quali sono le sue origini storiche?

Dobbiamo fare una breve introduzione per spiegare il contesto storico in cui è nata questa festività.

La storia che portò alla data dell’8 marzo

Nella seconda metà dell’800, in Europa e negli Stati Uniti, con la crescita dell’industrializzazione e la nascita della società di massa, la manodopera femminile cominciò ad essere impiegata nelle industrie; le condizioni lavorative però non erano delle migliori a causa degli orari pesanti e della disparità salariale rispetto agli uomini. 

Dal punto di vista politico, nonostante quasi tutti i paesi occidentali avessero governi democratici, alle donne non era consentito votare. Come se ciò non bastasse, in famiglia le donne erano soggette all’autorità del padre o del marito.

Ed è proprio in questo contesto che iniziarono le prime rivendicazioni per il riconoscimento dei diritti civili e politici. Negli USA e in vari paesi europei, tra la fine dell’800 e i primi del 900, cominciarono a nascere i primi sindacati e le prime organizzazioni con l’obiettivo di ottenere il suffragio femminile.

Parliamo delle cosiddette suffragiste, chiamate in modo dispregiativo suffragette, movimento particolarmente attivo e potente in Inghilterra, grazie alla guida dell’attivista politica britannica Emmeline Pankhurst, che fondò l’Unione nazionale sociale e politica delle donne.

In Inghilterra i risultati delle lotte politiche del movimento suffragista arrivarono nel 1918, quando alle donne sopra i 30 anni fu concesso il diritto di voto. Breve parentesi:i paesi in cui le donne ottennero prima il diritto al voto furono la Nuova Zelanda(1893) , l’Australia (1902) e la Finlandia (1906);in Italia,invece, le donne ottenere il diritto al voto solo nel 1945!

 

L’idea di istituire una festa dedicata alle donne e alle loro battaglie per i diritti fu proposta dal Partito Socialista americano nel 1909 e fu in seguito accolta dal Convegno internazionale delle donne socialiste di Copenaghen. La data della festività fu poi fissata l’8 marzo per ricordare la tragedia avvenuta nel mese di marzo del 1911 a New York, quando un incendio causò la morte di più di 150 giovani ragazze che lavoravano in una fabbrica di camicie di Manhattan.

 

La mimosa: fiore simbolo della festività

Questa usanza in realtà la troviamo solo in Italia. Nel 1946 l’U.D.I (Unione delle donne Italiane) decise di cercare un fiore come simbolo per la celebrazione della prima festa della donna dopo la fine della guerra. Furono tre donne ad avere l’idea di adottare la mimosa come fiore simbolo: Teresa Noce, Rita Montagnana (moglie di Palmiro Togliatti) e Teresa Mattei. La scelta fu un successo, essendo la mimosa un albero che fiorisce a inizio marzo e poco costoso per l’epoca.

 

Nonostante le grandi conquiste ottenute grazie alle lotte per i diritti delle donne, esistono ancora grandi contraddizioni nella nostra società; la disparità salariale per esempio o la violenza sulle donne non sono mai cessate, pur riconoscendo che dei passi avanti sono stati fatti. Affinché questa festa non rimanga un concetto astratto è necessaria un’educazione al rispetto e ai sentimenti.

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