
Questa settimana il protagonista, o meglio dire il punto di partenza, della rubrica non è Bill, ma Rick. L’amico di Bill, che è comunque intelligente, ma senza peli sulla lingua e con qualche capello in più (basta poco…). Con lui non c’è bisogno di presentare il personaggio e descrivere la situazione, è talmente diretto che ci mette il suo faccione e dice la frase così come la pensa. In questo caso ha parlato della magia del Natale.
È inutile negarlo, penso che nessuno di noi viva più le stesse Feste che viveva quando era bambino. Questo in parte è dovuto al fatto che siamo cresciuti, siamo stati sommersi dalle responsabilità e, ancora peggio, dalle tartassanti domande dei parenti sul nostro stato sentimentale. Ma non solo: sicuramente uno degli ingredienti principali della magia di questo periodo è Babbo Natale. Quel personaggio buffo ma allo stesso tempo rassicurante che ha origine da San Nicola, protettore dei bambini. Non tutti sanno infatti che il nome in inglese “Santa Claus” deriva da “Sinterklaas”, che è proprio il nome olandese del Santo.
Ce lo ricordiamo bene: ogni 25 mattina ci svegliavamo entusiasti di quello che stavamo per vedere. Magari con le occhiaie per via della nottata insonne passata a fantasticare su cosa stesse succedendo dall’altro lato della casa, ma comunque attraversati da una felicità indescrivibile. C’è chi ha avuto dei genitori che hanno contribuito ad alimentare la magia apparecchiando delle colazioni o chi si è semplicemente limitato a sfruttare il fatto per far andare i figli al letto presto e godersi la serata. Ma in entrambi i casi lo stupore era assicurato.
Eppure in classe c’era sempre il bambino più sveglio -o che perlomeno si credeva tale- che provava a buttare giù il castello che ci eravamo costruiti dicendo che era tutta una farsa. Il famoso “Ma guarda che Babbo Natale non esiste, io lo so”. Non so voi, ma in quegli anni avrebbe potuto bussarmi a casa anche il Papa in persona per dirmelo, ma io non ci avrei creduto.
Non permettevamo a nessuno di rovinarci la magia e continuavamo a tenere allenato il nostro muscolo dell’immaginazione.
È proprio questo il punto in comune con la seconda parte della “vignetta” analizzata oggi. Proprio come noi difendevamo a spada tratta la nostra verità, costruttiva e affascinante, oggi molte persone difendono soluzioni semplici e miracolose a problemi complessi e di carattere medico. Un esempio classico è appunto quello dei frullati dimagranti, o quello delle creme snellenti. Ne sentiamo di tutti i colori: l’altro giorno ho letto addirittura che il thé verde aiuta molto a dimagrire. Penso che nel mio caso non funzionerebbe neanche se lo andassi a prendere a piedi sulle montagne dell’Indocina, ma tant’è…
C’è una differenza però: in questo caso non c’è nulla di costruttivo, anzi… spesso quelli che alimentano queste leggende metropolitane, perché alla fine di leggende si tratta, lo fanno per lucrare sull’ingenuità delle persone. Adulte e vaccinate. Promettendo l’impossibile. Mi vengono in mente gli influencer che promuovono certi prodotti, magari in cambio di qualche infuso gratuito e un codice sconto, senza avere la minima capacità critica di capire cosa sia vero e cosa sia falso. Certo, la vignetta è ironica, ma proprio per via di questa differenza è necessario il contributo di personaggi sul web etici e corretti come il caro Dario Bressanini che combattono in questo mare di idiozie per far tornare a galla la verità. Anche perché fino a quando si stratta di frullati dimagranti il danno è minimo, ma da lì a diffondere storie miracolose anche su medicinali o sostanze più rischiose, il passo è veramente molto breve. Basti pensare alle bufale del lockdown sull’ingerire la candeggina per combattere il coronavirus.
Ma io dico… non sarebbe stato più figo avere degli influencer che, rivolgendosi ai bambini (e perché no, magari anche ai genitori), contribuissero a diffondere la magia di Babbo Natale e della Befana? Mamma Clown, ti prego, pensaci tu…
Facendo due conti, sembra proprio che dal periodo in cui abbiamo smesso di credere in Babbo Natale le cose non siano andate benissimo. A dicembre, aspettare lui e la magia del Natale invece che la tredicesima e i saldi non era proprio una cattiva idea.