
Qualcosa di semplice come delle muffole in lana riciclata, desta il nostro interesse.
Andiamo per ordine. Si parla di nuovo di fatti avvenuti in occasione della cerimonia per il giuramento di Joe Biden come presidente degli Stati Uniti.
Sarà perché è un anno strano, per ovvie ragioni che tutti conosciamo, sarà perché effettivamente l’elezione di questo presidente, e soprattutto di chi è entrato a far parte della sua squadra, ci sta dando segnali che qualcosa intorno, forse, sta cambiando, o magari ci stiamo solo prestando più attenzione, sta di fatto che durante questa cerimonia ci sono stati alcuni avvenimenti che hanno toccato qualche corda interiore e risvegliato qualche attenzione diversa.
Chi è Bernie Sanders?
Quindi un vecchietto seduto su una sedia pieghevole, vestito non particolarmente elegantemente e con delle muffole di lana colorata ha risvegliato l’attenzione ed è diventato un meme virale.
Il “vecchietto” in questione non è proprio un vecchietto qualunque, ma si stratta di Bernie Sanders, senatore e uomo presente in modo diverso e differenziato nel panorama della vita politica del Stati Uniti e non solo.
Nato da genitori ebrei di origine polacca emigrati negli Stati Uniti all’epoca del nazismo prima della Seconda Guerra Mondiale, si è dedicato alla politica fin da giovane credendo in un socialismo democratico e pacifista, contro le guerre, contro il razzismo, contro la violenza sulle donne, per il rispetto di tutti e fautore di politiche di uguaglianza e di giustizia. Entrato in corsa per le elezioni presidenziali, sempre da indipendente, in un paio di occasioni, comprese le ultime del 2020, ha poi deciso di ritirarsi dando pieno sostegno al candidato Joe Biden. Questa, in una brevissima, sintesi la storia.
Personaggio dunque conosciuto e in vista, ma allora cosa ci fa parlare così tanto di lui in questo caso?
Una sottile ironia con la quale probabilmente Sanders gioca.
Quell’immagine, di una persona anziana avvolta un po’ goffamente in un giaccone marrone, senza nessuna attenzione alcuna all’eleganza o alla moda (o forse, proprio un’attenzione particolare alla NON moda), con dei guanti che sono di per sé un messaggio: muffole fatte in lana riciclata, create da un’insegnate del Vermont e donate ai bambini della Casa per l’Infanzia, aperta proprio da Bernie Sanders, è una dichiarazione politica in sé.
Un messaggio che rientra pienamente nelle attività di impegno che Sanders ha portato avanti in modo diverso per tutta la vita fin da quando negli anni settanta, proprio agli inizi delle sue partecipazioni politiche, sintetizzò le sue motivazioni dichiarando:
“Un tale, che si chiamava Adolf Hitler, vinse un’elezione nel 1932. Vinse un’elezione e 50 milioni di persone morirono nella seconda guerra mondiale come risultato di quest’elezione, inclusi 6 milioni di ebrei. Perciò quello che ho imparato, sin da ragazzino, è che, di fatto, la politica è molto importante.”
Le muffole, simbolo delle risorse future
È così importante che anche l’immagine “di un vecchietto seduto su una sedia pieghevole” è diventata virale e non solo un messaggio per tutti coloro che vogliono leggerlo come la possibilità che ciò che è “normale” abbia una sua voce, ma ha dentro di sé un pensiero rivolto al futuro: i guanti in lana riciclata, ci fanno meditare e, proprio perché indossati da una figura come Sanders, pongono un accento su come riutilizzare le risorse che abbiamo sfruttando un po’ meno quelle del pianeta, a questo possiamo legare una riflessione su come fare a lasciare un futuro un po’ migliore ai giovani e a coinvolgerli nel costruire un mondo migliore.
Inoltre Sanders e i suoi collaboratori hanno deciso di utilizzare l’immagine divenuta così popolare per creare una linea di merchandising il cui ricavato andrà totalmente in beneficienza.
Bernie Sanders è un personaggio noto nel mondo politico, attivo e impegnato sin da sempre nel campo sociale, che può dare esempi e spunti che sicuramente hanno un certo livello di risonanza, però tutti noi un poco alla volta nel nostro piccolo mondo possiamo fare quel passo un po’ più “green” per lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato. Ogni giorno.