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Commenti a pagamento? Facebook: “Gratis dopo 5 minuti, altrimenti si dovrà pagare”

Quanti di voi hanno commentato d’impulso un post o un link scorrendo la Home? Magari senza neanche leggere attentamente di cosa si trattasse? A breve, questo non sarà più possibile: o meglio, si tratterà di un lusso riservato alla modalità premium di Facebook. I commenti a pagamento sono quindi il futuro della famosa piattaforma.

Le motivazioni

Dopo la lite tra SIAE e META, Mark Zuckerberg introduce una novità che lascia tutti a bocca aperta, nel vero senso della parola: non sarà più possibile commentare subito appena si vede un post, ma saranno necessari 5 minuti di attesa, altrimenti bisognerà pagare. “I social vengono continuamente accusati di essere troppo veloci, così ho pensato che ci volesse un modo per rallentare” afferma il CEO di Meta in conferenza stampa a Londra. Una svolta inaspettata che strizza l’occhio alla nuova tendenza che vede il web come qualcosa da ridimensionare. “Facebook era una piattaforma di qualità, di dialogo tra gli utenti, ma ci vuole del tempo per decidere cosa scrivere con consapevolezza”. In effetti si dice di contare fino a 10 prima di rispondere, giusto? Qui bisognerà abituarsi a contare fino a 300: 5 minuti sono pochi solo quando si rimanda la sveglia, eh?

Le soluzioni premium: i commenti a pagamento

Zuckerberg ci tiene a rassicurare i commentatori compulsivi “Chi vorrà commentare immediatamente potrà continuare a farlo attraverso i nostri pacchetti premium” , quando pronuncia questa frase gli scappa un sorriso (forse sta già pensando alla nuova fonte di fatturato). Non si sa ancora molto sulle tariffe, ma crediamo saranno annunciate a breve. Tra le varie novità c’è anche il limite dei post pubblicabili in un giorno, la sanzione per chi non risponde a tutti gli auguri di compleanno in bacheca e soprattutto l’oscuramento dell’immagine del profilo per chi è online ma non risponde. Anche se queste ultime proposte sono ancora al vaglio dell’azienda.

Il bene nel male?

Per quanto drastica, questa misura ha indubbiamente un fondo di verità: probabilmente, mettendo questo limite dei 5 minuti, gli insulti sotto i post diminuirebbero, perché ben pochi hanno ormai la pazienza di aspettare ben 300 secondi per dire la propria. D’altro lato preoccupa il fatto che i ricchi, o chiunque sia disposto a pagare, possano invece in qualche modo diventare i re dei primi commenti, potendo permettersi di commentare subito. In realtà comunque, il fatto davvero più atroce è che molte delle persone che hanno letto il titolo di questo articolo non saranno neanche arrivate fino a qui a leggere questa notizia farlocca.

Buon pesce d’aprile!

Complimenti quindi a te che stai leggendo, che forse ti sei interrogato già un po’ di righe fa sull’attendibilità dei commenti a pagamento di Facebook, ma già ti sei distinto da molti per aver almeno aperto il link all’articolo. Forse, idealmente, mettere un tempo minimo di attesa prima di commentare (ma nessuna tassa, giuro) potrebbe incentivare un minimo di riflessione in più. O forse, dovremmo cominciare a riflettere noi stessi sulle armi verbali che abbiamo e su come spesso le usiamo a sproposito, senza pensare abbastanza. Se volete contribuire alla consapevolezza, commentate questo post indignati e invitate le persone a leggere approfonditamente questo “scandalo”. Chissà che da domani qualcuno non cominci a riflettere qualche secondo in più prima di cliccare il tasto “commenta” e soprattutto su quello “condividi”!

Veronica Repetti
About author

Laureata in Lettere e in scienze linguistiche, attualmente frequenta il corso di laurea in Logopedia. Vuole essere il collegamento tra questa materia così specialistica e la realtà di ognuno di noi. Con lei ti accorgi che non bisognerebbe mai dare le parole per scontato.
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