Part of BillOver 3.0

Campagne sociali

#MiSalvoLaPelle: 5 falsi miti sulla crema solare

Vi sarà sicuramente capitato di andare in spiaggia ed imbattervi in qualcuno che ha la sua personale teoria sulla crema solare. Tra chi dice che la crema non serve più dopo la prima scottatura e chi invece la applica ogni volta che si sposta dall’ombrellone, i miti sulla salute della pelle sono tanti. Vi ricordata quando ad esempio vi abbiamo raccontato che nei Paesi Bassi la crema solare è distribuita gratuitamente? Questo articolo sfaterà 5 miti sulla crema solare e vi lascerà un po’ di consigli per proteggere la vostra pelle al meglio in queste giornate di estate, nonostante in Italia sia ancora necessario pagare questo prodotto.

Mito 1: Dopo che ti sei scottato non devi più usare la crema?

Le scottature si chiamano in realtà ustioni e possono, come tutte le ustioni, essere di diverso grado: possono essere più o meno estese e più o meno profonde.

Le ustioni sono quindi un vero e proprio danno alla pelle che quindi risulta ulteriormente indebolita. Dopo essersi ustionati, non soltanto ci si può ustionare una seconda volta, ma aumenta anche il rischio di sviluppare fotoinvecchiamento e tumori della pelle.

Mito 2: È sufficiente coprire i nei con la crema solare.

La credenza che sia sufficiente applicare la protezione solare sopra ai singoli nevi (il termine scientifico per dire neo) è scorretta! Il melanoma, uno dei tumori della pelle più brutti, insorge solo raramente dai nei. La maggior parte dei casi insorge de novo, ovvero in una zona della pelle dove prima non c’era nulla, nemmeno un nevo. Vale la pena di ripeterci: la pelle va protetta tutta!

Mito 3: Se uso la crema non mi abbronzo.

La crema solare non è uno scudo, possiamo dire piuttosto che la crema solare è un filtro: lascia passare i raggi UV, ma ne fa passare meno. Il suo compito è quindi di minimizzare i danni che questi raggi solari possono apportare alle cellule. Questo vuol dire che, anche se applichiamo la crema solare, la luce sarà in grado di passare e dunque noi saremo in grado di abbronzarci. Ci vorrà un po’ di tempo in più, ma ci abbronzeremo ugualmente e con meno danni alla nostra pelle.

Mito 4: Dopo qualche giorno di protezione 50, si può scendere a protezioni sempre più basse.

Quando senti parlare di protezione 50, 30 e via dicendo, si sta parlando di SPF (Sun Protective Factor). Il fattore di protezione solare indica la percentuale di raggi UV in grado di passare lo strato di crema: più il numero SPF si abbassa, più raggi sono in grado di passare lo strato di protezione. Questo vuol dire che se scegliamo una crema con SPF basso, esponiamo la nostra pelle a più raggi pericolosi, indipendentemente dalla protezione che abbiamo usato i giorni precedenti. Infatti, si consiglia sempre di usare una crema con SPF non inferiore a 30.

Mito 5: I tatuaggi hanno bisogno di essere coperti dal sole.

Detta in parole semplici, i tatuaggi sono una sorta di “pelle colorata”. Vanno quindi protetti come proteggeremmo il resto della nostra pelle. È sempre bene però chiedere al proprio tatuatore se ci sono indicazioni specifiche da seguire per preservare la qualità dell’inchiostro usato. I tatuaggi vanno quindi protetti con la crema solare allo stesso modo del resto del corpo.

Related posts
Campagne sociali

L'emergenza in Romagna non è finita: ecco come aiutare

Campagne sociali

I social non sono tribunali: gli Unfluencer lanciano #èinsostenibile

ArticoliCampagne sociali

Spingere i follower a compiere buone azioni: gli Unfluencer lanciano #NonSoloParole

Campagne sociali

Influencer? No, grazie! Nascono gli “Unfluencer”

Rispondi