
Gli amanti del fantasy si saranno sicuramente accorti durante la visione di Game of Thrones, ormai conclusa, e House of Dragon, appena iniziata, che ci sono due lingue particolari nell’universo creato da George R. R. Martin: il dothraki e l’alto valyriano.
Chi ha inventato il dothraki e l’alto valyriano?

Il dothraki e l’alto valyriano sono due lingue dell’universo narrativo della saga fantasy Cronache del ghiaccio e del fuoco (1996), che è stata poi trasposta nelle famose serie tv sopracitate. Martin nei suoi libri crea solo qualche nome di persona e poche espressioni idiomatiche, che servirono come base per il lavoro di glottopoiesi (la creazione di lingue, altri esempi li potete trovare trattati qui e qui) richiesto per le due serie tv. Per creare le lingue in questione, è stato ingaggiato il linguista David J. Peterson, che ha trasformato un hobby appassionato in una professione: il suo biglietto da visita recita “esperto di lingue aliene” e la sua lingua pianificata più famosa è certamente il dothraki della serie televisiva Games of Thrones. Inoltre, ha creato decine di lingue per varie produzioni hollywoodiane (tra cui Dune e Doctor Strange).
Peterson era perfettamente consapevole dell’importanza cinematografica e storica che stava attuando grazie a quest’opportunità, infatti nel suo libro The Art of Language Invention: From Horse-Lords to Dark Elves, the Words Behind World-Building scrive:
Come creatore di lingue, ho sempre avuto una prospettiva un po’ diversa. Quando ho creato il Dothraki, non l’ho fatto semplicemente per riempire i dialoghi non inglesi richiesti. Avevo l’idea che Game of Thrones potesse essere grande e occupare un posto speciale nella storia della televisione, proprio come i libri di George R. R. Martin occupano già un posto speciale nella storia del fantasy. Il lavoro che stavo facendo, quindi, avrebbe dovuto essere qualcosa che avrebbe superato la prova del tempo.
Differenze tra dothraki e alto valyriano
Il dothraki e l’alto valyriano, pur facendo parte dello stesso universo narrativo sono due lingue con caratteristiche molto diverse, perché rappresentano rispettivamente due popolazioni molto differenti. Innanzitutto è necessario notare che il dothraki è la lingua in uso del popolo dothraki, che si presenta nomade, crudele e diviso in clan molto aggressivi, in cui la forza e la capacità di vincere battaglie sono i massimi valori concepiti. L’alto valyriano è invece una lingua ormai in disuso, da cui derivano invece due versioni di valyriano: il valyriano di Astapor e il valyriano di Meereen, che invece sono utilizzate dagli abitanti delle rispettive città.

Poiché i dothraki sono presentati come un selvaggio popolo guerriero che vive in una vasta area erbosa interamente dipendente e incentrata sul cavallo – non diversamente dai mongoli medievali, anche la loro lingua è incentrata sull’equitazione e sul combattimento. Il loro lessico deve rappresentare la pragmaticità di un popolo di predoni, che vive quindi di razzie. È espressione idiomatica ad esempio la costruzione possessiva usata dai dothraki: si utilizza mra qora (letteralmente: “in mano”) subito dopo l’oggetto posseduto. Infatti l’unico possesso concepito dal popolo in questione è quello tangibile, che è possibile percepire perché quando si possiede qualcosa è come averla “in mano”.
House of Dragon: il trionfo dell’alto valyriano
Nonostante già Game of Thrones presentasse interi dialoghi in alto valyriano, gli spettatori in linea di massima sono stati più affascinati dal dothraki, che è quello che viene citato più spesso parlando della serie. Con House of Dragon, in cui si narrano le vicende dei Targaryen, l’alto valyriano diventa totalmente protagonista. I romanzi in realtà includevano solo poche parole in alto valyriano, fra cui valar morghulis (“tutti gli uomini devono morire”), valar dohaeris (“tutti gli uomini devono servire”) e dracarys (“fuoco di drago”). Daenerys, ma non solo, lo usa come come comando per far sputare fuoco ai draghi.

La prima parola di Valyriano ad essere resa pubblica è stata “grazie”. Peterson, prima ancora che la lingua apparisse per la prima volta nella serie, decise di ringraziare i follower del suo blog con la parola “Kirimvose”, che significa “grazie” appunto. Nell’alto valyriano esistono 4 categorie nominali, un po’ come le declinazioni latine, solo che in questo caso anzichè parlare di prima, seconda, ecc., sono definite: lunare, solare, terrestre e acquatico. Proprio in concomitanza con l’uscita di House of Dragon, Peterson ha cominciato a pubblicare sul suo profilo instagram il sistema di scrittura dell’alto valyriano, che è logografico e non alfabetico.
Come imparare la grammatica di queste lingue?
Il dothraki presenta una grammatica ufficiale prodotta dal suo glottoteta (Living language dothraki, Peterson 2014), mentre l’alto valyriano ha come unico strumento ufficiale certificato il corso su Duolingo, una piattaforma online, anche in versione app, finalizzata all’apprendimento linguistico che utilizza una metodologia induttiva. La piattaforma dedicata all’apprendimento delle lingue ha annunciato infatti la partnership con HBO Max e in un comunicato si spiega che i fan potranno imparare oltre 150 nuove parole e 700 frasi inedite.