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Interviste

Gratitudine, il libro di Oscar di Montigny

Oscar di Montigny è un imprenditore e nell’ambiente del marketing è considerato un vincente.

I giovani, che si approcciano a lui, lo reputano un figo. Un uomo che nella sua vita è riuscito a raggiungere una fama e un successo che in molti sognerebbero.

Bello, sorridente e oggettivamente un esempio.

Il modello di uomo ideale a cui affidare un’azienda e nel caso copiare o imparare le sue strategie, bramosi di carpire i suoi consigli o segreti.

A noi che trattiamo notizie positive e tifiamo per l’intelligenza che fa moda quello che interessa è conoscere il modello etico da seguire nella vita. L’uomo dietro al personaggio.

Quando hai il piacere di fare due chiacchiere ed una piacevole intervista con una persona che ha realmente qualcosa da dire, sembra che il tempo non basti mai. 

Il suo libro dovrebbe essere per tutti, visto che propone un modello ideale di uomo responsabile che agisce per il bene comune.

Noi di Bill che cerchiamo di diffondere questi concetti tutti i giorni, abbiamo voluto fortemente incontrarlo per conoscere le motivazioni che hanno spinto una persona come lui a promuovere la riconoscenza come modello da seguire.

Gratitudine, un concetto di consapevolezza

Ci spiega che nella società moderna quando si parla di economia è più facile pensare a sinonimi come arroganza, prepotenza e competizione.

Invece nel libro si parla di cooperazione.

Si propone inno alla pace, all’educazione.

Le note cinque “P” dell’Onu, che sono People, Planet, Prosperity, Peace, Partnership con lui diventano sette, come una moltiplicazione di pane e di pesce. Aggiunge Person e Profit.

Sempre P sono. 

Oscar che non si reputa un “Uomo arrivato” ma un essere umano “in divenire” ha trasformato la sua esperienza di genitore come esempio di colui che impara dagli errori. Con cinque figli, ogni volta ha avuto la possibilità di migliorare di giorno in giorno.

Il suo libro è un invito al risveglio dell’economia affinché rifletta un buon comportamento al di fuori della stessa.

Per questo viene definita sferica, nessuno e niente sono esclusi dalla responsabilità civile.

L’uomo torna al centro di tutto e si deve rendere consapevole.

 

Porsi le giuste domande, essere responsabili

I giovani hanno questa grande opportunità e devono a loro volta essere riconoscenti alla vita in ogni singolo respiro, andando verso la vita stessa.

Il segreto sarà porsi le giuste domande.

La tendenza è identificarsi nel problema o nel limite. Attribuendo alla fortuna o alla sfiga la responsabilità del nostro futuro.

Soprattutto in questo Oscar propone una nuova visione mettendo i giovani al primo posto essendo fortunati a poter scegliere. In quest’epoca dove più che mai è concesso. 

Rivede in loro la nostra unica possibilità e sottolinea che vadano educati affinché imparino a fare le giuste domande.

Le risposte sono nell’aria. Nel prendersi la responsabilità c’è già il suo responso.

La vita è una domanda. Ogni accadimento è una domanda.

Un grazie è il vero senso di responsabilità. Questo è da comprendere. La riconoscenza è da prendere con noi.

Da portare in ogni gesto e in ogni azione.

Ognuno ha il dovere di diventare un esempio senza voler insegnare o prendersi meriti.

Semplicemente continuando a farsi le giuste domande.

E alla mia su come si possa fare da genitore nei confronti dei figli mi ha risposto che si riesce solo fregandotene se all’inizio ti ignorano poi ti denigrano e poi ti combattono. Avrai vinto solo quando chiamandoti “Socrate” per prenderti in giro, scoprirai che anche loro iniziano a farsi le giuste domande. 

Michele Casula
About author

Si occupa di marketing emozionale dagli anni 90. La sua gavetta è documentabile nei cari vecchi biglietti da visita in cui si definisce danzatore, coreografo, regista e art director, fino a diventare Il Regista delle Emozioni. Ama il bello e la buona educazione, non a caso è co-fondatore di questo Magazine.
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