Part of BillOver 3.0

Articoli

La lotta per il clima non va in vacanza. Anzi, sì!

Futuro e giovani, due parole che possono suscitare timore o ammirazione, voi da che parte state? 

Dal 25 al 29 luglio scorso si sono svolti a Torino il Climate Social Camp ed il raduno di tutti gli attivisti d’Europa del movimento Friday For Future. In breve, è stata una settimana di campeggio costituita da incontri, gruppi di lavoro e varie attività con oggetto un’unica tematica: il futuro.

Lo scopo è stato quello di voler costruire la strada verso un domani dove la giustizia ambientale e sociale vengano messe al primo posto.

Perché Torino?

I due eventi, la cui partecipazione è stata numerosissima, si sono tenuti dopo una pausa di due anni a causa del Covid-19 ; ma Torino è sempre stata la prima scelta per ospitare questo tipo di manifestazioni.

Tre anni fa, quando si organizzarono in tutta Italia i primi scioperi per il clima, per le vie della città scesero a manifestare maree di giovani, carichi di una grinta e una combattività che nessuno si aspettava

Giovani che non potevano accettare di immaginare un futuro dove siccità, inquinamento, migrazioni ambientali e carestie faranno parte sempre più della nostra quotidianità.

A distanza di tre anni, nella stessa guerriera Torino, non ci meravigliamo nel riscoprire in loro la medesima forza e voglia di cambiare il mondo.

Oltre all’aspetto romantico, vi è anche uno più realistico. Infatti l’inquinamento atmosferico a Torino accorcia l’aspettativa di vita dei torinesi di quasi due anni rispetto alla media nazionale.

La città, quindi, è pioniera di un cambiamento responsabile in favore dell’ambiente e della salute dei propri cittadini.

Imparare sul campo, in campeggio!

Durante i giorni di campeggio le possibilità di imparare e formarsi su tematiche ambientali sono numerose: dalle migrazioni climatiche, all’agroecologia, all’acqua come risorsa esauribile.

Le conferenze tenute da esperti hanno riscontrato un’altissima partecipazione e, a tal proposito, vorrei citare la dott.ssa Elisa Palazzi.

Ricercatrice dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) presso il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e docente di Fisica del clima all’Università di Torino, ha tenuto un memorabile convegno chiamato: “2022-2030, Otto anni per fermare la crisi climatica.”

La dott.ssa Palazzi crede fortemente che la consapevolezza sulla dimensione del problema climatico non sia ancora sufficiente, è necessario parlare soprattutto con coloro che non si interessano alla questione, ed è ancora possibile fare qualcosa.

Eugenio in Via Di Gioia

E il divertimento?

Non è stata solo una settimana di dibattiti e conferenze, ma anche un momento di aggregazione, confronto e svago, in fondo siamo ragazzi!

Alla lotta contro la crisi climatica si aggregano sempre più artisti contemporanei come i Coldplay, Billie Eilish e, poiché siamo in periodo di “Summertime Sadness”, non posso non citare Lana Del Ray.

Come grandi ospiti musicali del Climate Social Camp spiccano La Rappresentante di Lista e gli Eugenio in Via di Gioia, immancabili quando si parla di salvaguardia dell’ambiente. “Di fronte alla crisi climatica, non possiamo rimanere indifferenti” spiegano in una recente intervista.

La settimana si è conclusa con una grande azione di protesta che ha portato i giovani attivisti a far sentire le loro voci per le strade di Torino. A guidare la folla è stato un martello gonfiabile che simboleggiava la rottura verso il sistema politico ed economico che ha contribuito agli effetti della crisi climatica e sociale che vediamo oggi. Un’immagine che “spacca” !

Così Torino ha preso vita!

Ciò che ha reso speciale questa settimana è stato il connubio di diverse esperienze: da un lato il Climate Social Camp, campeggio per la giustizia climatica e sociale organizzato al Parco della Colletta; dall’altro il raduno europeo di Fridays For Future, che al Campus Einaudi ha programmato iniziative aperte alla cittadinanza e ha portato attivisti ambientali da diversi paesi del mondo.

I giorni che hanno visto protagonisti i nostri attivisti sono ormai conclusi. L’energia, la forza e l’entusiasmo al termine di due eventi così intensi non si dissiperanno molto velocemente, anzi ci ricordano che insieme si può andare molto lontano, anche alla nostra età.

Futuro e giovani, voi da che parte state?

Caterina La Marca

Related posts
Articoli

Telegram per creare legami sociali: ecco perché c'entra poco con Whatsapp

Articoli

Ecco perché dovresti andare a vedere un'opera lirica

Articoli

Le lingue di Tolkien: l'arte di essere un glottoteta

Articoli

No acqua? No party! Ecco perché non dovremmo sprecarla

Rispondi