
Ciao regista,
Volevo chiederti un Consiglio:
Sono una ragazza giovane con tanti obiettivi nella vita ed un solo grande ostacolo: la pigrizia.
Quando si tratta di fare qualcosa per gli altri parto sempre in quarta, quando si tratta di me invece sono un'eterna procrastinatrice.
Lo sono ancor di più sulle cose importanti e decisive della mia vita, è come se qualcosa mi spaventasse e mi bloccasse. Allora faccio vincere l'indolenza.
Sapresti dirmi cosa potrei fare per risolvere questo problema?
Grazie mille in anticipo
Vania
Ciao Vania,
grazie per aver chiesto un mio consiglio.
Quando propongo le mie soluzioni registiche legate alle emozioni, difficilmente parlo di qualcosa che non conosco o che non ho trasceso in prima persona.
Le amozioni sono il mio pane quotidiano, per scelta e attraverso il mio vissuto ho voluto studiare e ascoltare tutti i tipi di sentimento che questa vita mi ha permesso di conoscere.
Quelli che offro sono spunti su cui riflettere, ma difficilmente possono essere soluzioni. Quelle è compito tuo trovarle.
Parlando di pigrizia, come diceva il grande maestro jazz Renato Sellani, può essere considerata una grande virtù, tutto dipende da come noi percepiamo le nostre emozioni.
La società del multitasking
Oggi viviamo in una società multitasking che richiede super performance. Se non riesci a mangiare, leggere dei tweet dal telefono, e guardare la televisione contemporaneamente passi per sfigato. Ovviamente ascoltando un podcast su Alexa in sottofondo. Tutto è in, out, over, plus e super ma nessuno sa veramente cosa voglia dire. Conosco tante persone che passano le giornate a correre non sapendo bene dove vogliono arrivare. L’importante è arrivare per primi. Il perché non è chiaro.
Vincere è diventato l’obiettivo principale, a discapito di quello che in realtà ci fa stare bene.
A volte, ci ritroviamo a vivere una vita piena di impegni che, in fin dei conti, servono solo a colmare quel vuoto emozionale che nessuno di noi sa come gestire.
Il quotidiano, se ci pensi, è pieno di spunti per vivere emozioni. Eppure, spesso ci sembra che nulla ci faccia piacere o che poche cose ci diano soddisfazione.
Le domande che dobbiamo farci ogni giorno sono: “Quanto amo quello che faccio?”, “Quanto mi piace come lo faccio?”, “Cosa posso fare per godere ancora di più di quel che amo fare?”
Invece, ci preoccupiamo di cosa sia giusto o sbagliato, o di come gli altri si aspettano che sia fatto da noi.
Se ti riesce facile dedicarti al prossimo e quando è il tuo turno decidi di rimandare a domani, chiediti se quello che vorresti fare è veramente quello che ami, o solo quello che pensi sia il tuo desiderio.
Ho imparato che nella vita spesso si insegue un sogno per tanto tempo, poi ci si dimentica del perché lo consideravamo tale.
Tutto si trasforma. Anche noi.
Il bradipo è pigro e contento
Forse questa tua continua voglia di non fare è dettata dal fatto che ti fai coinvolgere in qualcosa che non è importante per te.
Sono convinto che la pigrizia sia solo nelle cose che devi fare e non in quelle che vuoi.
“Vorrei” e “mi piacerebbe” sono verbi troppo deboli per diventare reali. “Voglio” e “faccio” -anche nulla- sono la nostra realtà. Stare sul divano a leggere o guardare la tv per molti è non fare, mentre per altri è un lusso.
Quindi se scopri che quel che ti fa sorridere e non ti richiede sforzo può essere utile al prossimo, forse è il momento di trasformare la tua virtù in passione e la passione nella tua missione.
Anche il bradipo è considerato un animale pigro, eppure lui si gode ogni movimento come se fosse il più grande sforzo della vita e la sua gioia è quando riesce a non fare nulla.
Quindi dipende sempre da come guardiamo le cose. E poi, diciamocelo, tutti vorremmo essere dei bradipi.