
Federico Leonardo Lucia, o come meglio lo conosciamo tutti Fedez, è un rapper 31enne che negli ultimi tempi, specie dall’inizio della pandemia di Covid-19, ha dato parecchio da discutere all’opinione pubblica.
La linea smalti di Fedez: profitto e beneficenza
L’ultimo argomento che sta dando di cui parlare è il lancio, avvenuto qualche giorno fa, della sua linea di smalti semipermanenti, in collaborazione con Layla Cosmetics. Ormai usa da diversi mesi mettere lo smalto, sfoggiando le più svariate decorazioni, ed è per la risonanza avuta da quest’azione che ha deciso di creare NooN.
Un’azione, che come nella maggior parte dei casi che lo riguardano, spacca il pubblico perfettamente a metà: da un lato chi lo sostiene fortemente e apprezza sempre il suo impegno sociale (si pensi che il sito su cui sono in vendita i prodotti è andato in crush dopo pochi minuti dalla messa online), dall’altro invece chi lo beffeggia e ridicolizza avvalorando la tesi che “un uomo non possa fare certe cose”. Da un lato c’è chi difende l’originalità e la capacità di cavalcare l’onda del momento, oltre che di fare del bene, dall’altro chi ama i clichè e si fa scudo del passato del rapper, durante il quale in una delle sue canzoni, si prendeva gioco proprio degli uomini con lo smalto.
Beh che dire, saper cambiare idea è sintomo di intelligenza, la stessa che Federico ha utilizzato per maturare ed imparare a sfruttare la sua posizione al meglio.
Perché di certo non si può sostenere che non si tratti di una grandissima trovata pubblicitaria, ma d’altronde chi fa spettacolo vive anche di questo.
Fino a qualche tempo fa il rapper Fedez aveva un pubblico di nicchia, oggi quello che è diventato marito di una delle più potenti influencer al mondo, supera i 12 milioni di followers e fa scorta di successi ormai sociali più che musicali.
L’impegno sociale di Fedez, dal covid a Scena Unita
Di qualche anno fa ad esempio, ricordiamo la sua battaglia, fortunatamente vinta, per l’abolizione del monopolio della SIAE sui diritti d’autore.
Più recenti sono la lotta alla violenza sessuale, le cui vittime vedranno destinarsi anche parte dei ricavi dei suoi prodotti, gli smalti NooN (di cui sopra), e l’importante lotta per l’approvazione dei Ddl Zan che da troppi mesi è in stallo.
Pensiamo anche alle forti critiche alla campagna vaccinale troppo lenta nella nostra nazione. Federico ha reso noto che sua nonna ha ricevuto il vaccino solo dopo le lamentele del nipote sui social e molto probabilmente al fine di evitare nuove polemiche. Sia lui che la moglie, si sono scatenati rendendo pubblico il fatto e portando all’attenzione la situazione di tantissime altre “nonne italiane” che chissà per quanto ancora dovranno aspettare.
Non dimentichiamo poi che proprio lui e Chiara Ferragni, all’inizio della pandemia hanno raccolto diversi milioni di euro destinati al reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano, dando così il via a tante iniziative simili. Attraverso le loro stories hanno costantemente sensibilizzato il pubblico sull’importanza di osservare le regole per evitare la diffusione dei contagi.
Impegni che sono valsi sia per lui che per la moglie la consegna, avvenuta nel mese di dicembre, dell’Ambrogino d’oro, la massima onorificenza conferita a chi ha saputo dare lustro alla città di Milano.
Ancora, non dimentichiamo che è proprio grazie a Fedez che si deve l’iniziativa di Scena Unita, il fondo per i lavoratori dello spettacolo, di cui abbiamo parlato qualche tempo fa in un articolo. La solidarietà con i suoi colleghi e non, in questi mesi è sicuramente innegabile.
Egoistico altruismo? Non importa, ben venga
Di certo con i meriti non vengono dimenticati gli “scivoloni” presi dal cantante nei tempi passati, e di certo non ne vengono esclusi di futuri. Certo anche è che ogni azione, anche la più apparentemente altruistica, nasconde un lato egoistico, di soddisfazione personale. Ma c’è da dire una cosa importante: al di là di quanto siano più o meno valorosi gli scopi per cui Fedez faccia ciò che fa, di sicuro si impegna perché un po’ di marcio venga buttato via.
Se ogni personaggio pubblico si impegnasse un quarto del suo, se ogni persona di risalto sociale facesse un po’ di – egoistico altruismo – anche solo una volta l’anno, se ognuno capisse il potere della risonanza mediatica e la sfruttasse in positivo, il mondo sarebbe senza dubbio un posto migliore!