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Puff: le sigarette elettroniche tanto in voga tra i giovani sono innocue?

Le puff hanno invaso i social-media!

I social media, da sempre, rappresentano uno dei mezzi più efficienti per lanciare una moda, una tendenza. Lo si è visto con le challenge, con i balletti, che tutti provano ad imitare. Grazie a tik tok, ad esempio, canzoni del passato sono diventate virali tra i giovani grazie ad alcuni remix. Con i social è possibile: non si sa cosa diventerà virale, ma qualcosa ci sarà sempre. Una delle ultime tendenze molto popolare tra i giovani, sono le puff. Da qualche mese, si vedono sempre più video di giovani ragazzi che “svapano”. I ragazzi, però, non svapano la classica sigaretta elettronica, e-cig, ma bensì le puff. Scopriamo assieme queste nuove e-cig e perchè siano così tanto popolari tra i giovani!

Puff

Puff: le nuove e-cig

Le puff sono un particolare tipo di sigarette elettroniche. Le sigarette elettroniche sono state create a Pechino, nel 2003. Furono inventate da un farmacista di circa 50 anni, Hon Lik, che decise di inventarle come alternativa meno dannosa al fumo di sigaretta classico, perchè il padre fumatore morì per cancro ai polmoni. Nel 2006 le e-cig arrivano infine in Europa.

In questo articolo si vuole porre attenzione sulle puff: sigarette usa e getta molto in voga tra i giovani.

Le puff sono davvero l’invenzione del secolo?

Le puff sono davvero speciali: possono essere usate da chiunque, letteralmente. Sono fatte a prova di non fumatore: anche chi non ha mai fumato, non avrà problemi ad usarle. Basta semplicemente tirare ed il gioco è fatto. Il loro nome non è a caso: Puff significa “sbuffo, è un tiro di sigaretta.

Le puff si possono trovare in diversi colori, con diverse aromatizzazioni e con diversi livelli di nicotina, anche zero. Le Puff risultano essere davvero attraenti per le colorazioni accese, spesso abbinate ad aromi fruttati. I livelli di nicotina presenti all’interno delle puff possono variare: esiste la variante senza nicotina, con la nicotina al 2%, ma anche nicotina al 5%. Al suo interno, una Puff, a differenza delle classiche sigarette elettroniche, contiene sali di nicotina: la nicotina in sali non causa la botta alla gola!

Le puff, inoltre, sono monouso: una volta terminati gli sbuffi, la sigaretta va buttata. Le puff non sono smontabili, poichè essendo usa e getta, non è possibile ricaricarle con altro liquido. Il liquido contenuto è formato da Glicole, Glicerolo e Nicotina.

Puff con nicotina al 5%
Puff con nicotina al 2%

Le puff rappresentano quindi una alternativa più economica e “sfiziosa” rispetto alle sigarette tradizionali. Le puff nascono con lo stesso obiettivo delle e-cig: aiutare a smettere di fumare ed avere un impatto positivo sulla salute dei fumatori. Ma è veramente così?

Qualcosa però non torna

Al di là dell’evidente impatto ambientale dovuto al loro non essere riciclabili e monouso, ci sono alcuni dettagli che non devono passare inosservati.

Sebbene vi sia la variante senza nicotina, queste nuove e-cigs sono un po’ ingannevoli: il tasso di nicotina al loro interno è alto! Le percentuali viste prima, 2% e 5% (in Italia sono legali solo quantità fino a 20 mg) stanno a significare che una puff con il 2% di nicotina contiene 20 milligrammi di nicotina per ml.

Rende ulteriormente dannose queste percentuali il fatto che la nicotina sia presente sottoforma di sali. I sali di nicotina rendono il tiro più piacevole, poichè non raschiano la gola. Nelle e-cig non c’è combustione in generale: nelle e-cig vi è una bobina, che riscaldandosi, riscalda tutta la sezione dove è anche contenuto il liquido, facendolo vaporizzare. Questo fa si che la nicotina entri in circolo più velocemente, senza causare il colpo alla gola. Sembrerà quindi di fumare qualcosa senza nicotina.

I gusti fruttati creano una combo micidiale: chi li proverà penserà che starà fumando qualcosa di molto fresco, leggero, senza accusare il bruciore alla gola (per via dei sali).

In aggiunta, le sostanze contenute nel liquido delle e-cig sono potenzialmente dannose. Come riporta Airc.it, il glicole, è da sempre usato per creare i fumogeni usati durante concerti e sui set cinematografici, e se respirato in modo prolungato può causare irritazione, tosse e alle volte asma e riniti. Inoltre, Airc.it riporta come gli aromi chimici poi passono creare irritazioni al tratto respiratorio se respirati ad alte concentrazioni.

Queste combinazioni sono potenzialmente pericolose perchè si prestano davvero bene sia per chi non ha mai fumato, sia per i più giovani che sono sempre più attratti da queste nuove tendenze e non avranno problemi a provarle. Se pensiamo poi che sono pure più economiche, il quadro è davvero completo. Fumare diventerà un piacere dannoso: con una puff si possono fare 500 sbuffi che equivalgono a 20 sigarette, ed essendo le puff fumate con la stessa frequenza, causeranno molto più velocemente e facilmente mal di testa, nausea e tachicardia.

Colpa della tendenza? Colpa di chi non si informa!

Da sempre vi è stato un forte dibattito in merito all’effettivo impatto positivo e negativo sulla salute dei fumatori di questi dispositivi. Se da un lato non vi sono sufficienti prove a sostegno della loro non nocività, dall’altro c’è chi continua a sostenere che l’alto quantitativo di nicotina sia assai dannoso. Gran parte del problema risiede null’uso che se ne fa.

Le e-cigs, e di conseguenza le puff, nascono con lo scopo di far diminuire il consumo di sigarette, fino a smettere. Devono essere usate in quest’ottica. Le puff non vanno usate con la stessa frequenza di una sigaretta classica. Ci vuole un uso consapevole del dispositivo.

Le puff diventano accattivanti per i giovani, sia perchè non causano il colpo alla gola, sia per la possibilità di prenderle aromatizzate. Questo aumenta di conseguenza il loro uso e il loro danno. Soprattutto per chi non è abituato od informato, tenderà ad usarle come nulla fosse, senza rendersi conto che si sta facendo fuori sul colpo un pacchetto di sigarette, poichè anche se non la sente, la quantità di nicotina è la stessa, accelerando di conseguenza l’effetto del malessere.

Sebbene la sigaretta elettronica nasca con lo scopo di offrire un prodotto che crei meno danni rispetto al fumo di sigaretta normale, le puff purtroppo hanno avuto un successo assai dannoso. I ragazzi più giovani, ma non solo, le usano con il solo scopo di riproporre una tendenza, fare like o visualizzazioni. L’uso delle puff diventa spropositato e sbagliato, causando le conseguenze viste prima con una ulteriore facilità (nausea, vomito, tachicardia, ma non solo). L’uso irresponsabile può portare inoltre alla dipendenza. Non dobbiamo scordarci che oltre ai giovani che già fumavano, anche i giovani non fumatori sono tentati di provarle.

Prima di approvare una nuova moda, bisognerebbe informarsi: soprattutto in questo caso, dove ne va della propria salute. Non si tratta di imparare un nuovo balletto, ma capire i possibili effetti sul nostro corpo. Soprattutto i più giovani che sono così esposti alla teoria del “provare”, bisognerebbe renderli maggiormente responsabili delle proprie azioni, perchè al di là dell’eventuale uso moderato, gli effetti sul corpo e salute sono sempre quelli.

Bisogna domandarsi se vale veramente la pena fare un passo simile oppure no per un paio di visualizzazioni, e che possibili conseguenze possono esserci. Internet è alla portata di tutti: informarsi significa impegnare il proprio tempo per approfondire il giusto il proprio dubbio. Informarsi è faticoso, ma necessario. Sarà sempre meglio rifiutarsi di fare un video simile, piuttosto di seguire la massa per un pugno di like e mal di testa. Magari la prossima tendenza sarà meno “fumo” e più arrosto.

Certamente, una persona può decidere di provare lo stesso queste alternative, nonostante si sia informata e sia cosciente a cosa vada incontro. Ma almeno è consapevole.

Non seguiamo le mode senza un minimo di spirito critico, siamo persone e non pecore.

Andrea Nuzzo

Giulia Multineddu

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