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Interviste

Rossella: la mamma che è riuscita a trasformare una tragedia in un’opportunità

I Merlini, una famiglia tanto fuori dagli schemi

da riuscire a trovare in una disgrazia lo spunto per creare un progetto sociale unico in Italia, forse anche al mondo. Il primo circuito Handbike per tutti.

L’handbike è un particolare tipo di bicicletta che non richiede l’uso delle gambe, ma esclusivamente delle braccia.

Quando si parla di dolore, la prima cosa che ci viene in mente è: perché proprio a noi?

Siamo soliti pensare che qualsiasi forma di impedimento, temporaneo o permanente, sia una punizione per qualcosa che abbiamo fatto. Difficile interpretare come un’occasione per fare del bene al prossimo anche un avvenimento come un incidente stradale, soprattutto se a subirlo è un figlio di 17 anni.

 

Rossella ed Enrico sono una coppia felice che vive nelle campagne intorno a Milano. Hanno un’azienda agricola e vivono del loro lavoro. Coltivano la terra, producono e vendono i loro prodotti. Hanno due figli, Linda di 21 anni e Luca di 24.

Proprio Luca è il protagonista di particolare storia, che in ogni caso è un grande empio.

All’età di 17 anni, per colpa di un incidente, rischia di vedersi la gamba amputata. Così finisce in carrozzina.

Il dolore dei genitori nel vedere il loro ragazzo amante dello sport, in un’età dove l’unico problema dovrebbero essere i primi amori, costretto all’immobilità fisica, rischia di mandarli fuori di testa.

Infatti, così è successo. Talmente fuori che solo al pensiero di quello che stanno continuando a fare, Rossella al telefono ride allegramente e contagia anche noi che la stiamo intervistando.

Parla “a ruota libera”, che tra l’altro è il nome del progetto. Ci racconta di come siano arrivati a pensare di trasformare il loro terreno di 21 mila metri quadri in una pista di Handbike.

Il figlio era impossibilitato a qualsiasi forma di movimento e ancora oggi è in attesa di una protesi interna che gli permetta di mantenere l’arto originale, senza subire l’amputazione definitiva. 

Impossibilitato a muoversi, ma bisognoso di farlo, ispira i genitori a comprargli una prima Handbike.

Il problema a quel punto,

ci racconta la mamma, era dove farlo correre 

<< stai a vedere che l’ho scampata una volta e ora me lo fanno fuori per strada>> questo è il suo commento. Sempre condendo la preoccupazione con una sana dose di autoironia per sdrammatizzare. 

Quindi, d’accordo con il marito, iniziano a lavorare per rendere il loro terreno una vera e propria pista protetta.

Frequentano inevitabilmente altri genitori e ragazzi con lo stesso problema: tutti impossibilitati a trovare forme di sfogo per ritrovare una normale attività fisica e soprattutto emozionale. Purtroppo, esistono solo strutture sportive e ludiche dedicate ai normodotati. Chi porta degli handicap si porta anche questo problema, ma senza trovare alcuna soluzione.

 

<< noi volevamo una struttura per tutti o per nessuno. Noi non vogliamo sembrare splendidi, ci stiamo mettendo tanto impegno e tutto il denaro. Ma ormai abbiamo deciso e viviamo alla giornata, fiduciosi che questo progetto porterà gioia a tante persone. Soprattutto elle famiglie che da noi potranno vivere un’esperienza che dia fiducia e sensibilizzi tutti>> queste le parole della mamma di Luca.

 

Quindi hanno iniziato a loro spese

a trasformare il loro podere in una delle più originali strutture sul territorio.

 

Hanno cambiato la destinazione d’uso in Agriturismo, per essere a norma. Hanno creato bagni per disabili con un portico. Sono diventati una fattoria didattica, aperta a tutti.

Giochi come altalene e scivoli con possibilità di accesso sia a disabili che normodotati

 

<< Guardando le altre strutture, durante il corso per diventare Agriturismo, vedevamo ristoranti e bagni accessibili ai disabili e morta lì. Così abbiamo pensato di aprire anche una stalla. Con due mutui sulle spalle ci siamo dedicati anche a creare un orto dove poter imparare a coltivare. Tutto con accesso ai disabili. Perché se deve essere un’esperienza, che lo sia veramente.>>

 

Per creare la stalla hanno aperto le porte a tutti e, come tutte le cose fatte con il cuore e non per guadagnare, ecco che la famiglia è cresciuta di bocche da sfamare.

 

<< un giorno un venditore di cavalli ci propone uno stallone che era destinato al macello, presentandocelo come un animale che ormai poteva solo creare costi. E secondo voi cosa abbiamo fatto?  Lo abbiamo adottato>>

Oggi la famiglia Merlini è composta da papà Enrico, mamma Rossella, figlio Luca, figlia Linda, asina Luna, cavallo Diagon, quattro galli con il grande Fashion, dieci galline capitanate da La Bionda e non poteva mancare la capretta Valentina. Tutti personaggi e tutti pronti ad accogliere chiunque voglia vivere un’esperienza unica tra sport, divertimento e buona compagnia. 

Una storia e un esempio, quello di questa famiglia, che influenza positivamente chi li conosce e li frequenta. Dei veri e propri Unfluencer. Perché, diciamola tutta, di convenzionale non hanno proprio nulla.

Quindi appuntamento A Ruota Libera, un luogo magico dove A come Agricoltura, R come movimento della Ruota, L come Libera di circolare, dove vi aspettano per ritrovare insieme l’energia e l’amore che si possono creare.

Se volete prenotare o saperne di più, chiamate Rossella al 340 357 3101.

Trovate la loro pagina Facebook e anche il loro profilo Instagram.

 

Essendo una struttura privata aperta gratuitamente a tutti, ha bisogno di aiuto. Se avete la possibilità di partecipare, contattate la famiglia. Loro sono come Bill, un po’ più fuori di testa.

Michele Casula
About author

Si occupa di marketing emozionale dagli anni 90. La sua gavetta è documentabile nei cari vecchi biglietti da visita in cui si definisce danzatore, coreografo, regista e art director, fino a diventare Il Regista delle Emozioni. Ama il bello e la buona educazione, non a caso è co-fondatore di questo Magazine.
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