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Social warning, iI movimento etico digitale che ci insegna il corretto approccio al web

Il web è una grande opportunità per chiunque voglia attingere a qualsiasi contenuto o informazione. Lo stesso mondo virtuale così utile a molti può anche nascondere pericoli, soprattutto per le menti più deboli e influenzabili come quelle dei giovani frequentatori.

Inutili i tentativi di vietare l’ingresso o l’utilizzo degli strumenti come cellulari o pc, anche perché internet è diventato uno strumento indispensabile anche per la formazione.

I genitori e gli insegnanti poco possono fare davanti a un problema così grande.

C’è chi demonizza la tecnologia e chi la utilizza con superficialità.

Forse manca una giusta informazione per permettere ai giovani l’utilizzo dello strumento in modo utile.

Tante sono le organizzazioni che intervengono per spiegare quali siano i pericoli del web, ma si sa che i giovani proprio per natura sfidano qualsiasi legge di buon comportamento anche solo per dimostrare di essere più grandi della loro età.

Non è una questione di nuove generazioni, lo hanno sempre fatto tutte le precedenti, magari in modo diverso.

Oggi il pericolo è dentro casa, dietro l’angolo ma soprattutto dentro lo schermo del tablet.

Polizia e Carabinieri intervengono nelle scuole per affrontare e sottolineare gli argomenti da cui difenderci.

 

Social Warning, movimento etico digitale no profit

 

Esistono anche organizzazioni che pianificano incontri per spiegare e insegnare quale sia il giusto modo per utilizzare il web.

Social Warning ad esempio è un movimento etico digitale che organizza corsi e percorsi con formatori no profit in tutt’Italia andando nelle scuole a parlare con ragazzi e genitori.

Ad oggi sono riusciti a diffondere il giusto comportamento ad oltre 27.000 persone.

Il fondatore Davide Dalmaso è un giovane imprenditore di 25 anni, esperto in comunicazione che ha ben chiaro il pericolo che si può correre nell’utilizzare con superficialità il web.

Davide è un esempio di giovane che crede in un mondo migliore, in un principio etico anche nell’utilizzo delle tecnologie.   

Crede che sia possibile fare più rispetto a quel poco che le istituzioni stanno offrendo.

Ognuno di noi può fare qualcosa, intanto informandosi.  Forse è arrivato il momento di sostenere chi al posto nostro agisce dedicando il suo tempo e pagando di tasca propria, per il bene comune.

Si può fare di più e quindi se non sappiamo come, chiediamolo a  www.socialwarning.it

 

 

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