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Viaggiare in aereo con animali è davvero sicuro?

Dopo l’enorme successo dell’articolo in onore della giornata del gatto e degli articoli inerenti i viaggi, in questo articolo parleremo sia di animali, sia di voli.

Avete mai visto un cane prendere un aereo? E se sì, credete sia davvero al sicuro?

Sebbene in molti raccontino le proprie esperienze positive, di fatti poco piacevoli ne succedono ancora. Non per tutti i passeggeri, che hanno deciso di portare il proprio amico a quattro zampe con sé, è andata come avrebbero sperato: animali smarriti, animali che non ce l’hanno fatta a causa dell’ipotermia o perchè schiacciati da altri bagagli, l’animale domestico che non sopravvive al viaggio e viene considerato come un bagaglio “smarrito“. Vi sono stati poi casi di maltrattamenti, come nel caso dove il passeggero è stato costretto a mettere il proprio cagnolino tra i bagagli in cabina, causandone la morte.

Purtroppo la poca sensibilità e il poco rispetto verso gli animali hanno fatto sì che accadessero avvenimenti simili.

Insomma, vi sarebbe del margine per poter migliorare le condizioni di volo dei nostri amici animali e permettere loro di viaggiare, come i loro compagni umani, serenamente.

Animali, check-in prego! O forse no…

Al giorno d’oggi vi è la possibilità di portare con sè il proprio amico animale in aereo e raggiungere le destinazioni più disparate. Detta così, però, sembrerebbe che qualsiasi animale possa essere imbarcato senza limiti di alcun tipo. Ogni compagnia aerea dispone di una serie di regole da seguire per poter imbarcare il proprio animale.

Dal trasportino alla razza, dal peso alla tipologia di animale.

Dipende dalle compagnie aeree quali animali possono essere imbarcati e, in base alla loro grandezza, viaggiare in cabina oppure essere messi in stiva. Ad esempio, vi sono compagnie che permettono di portare in cabina cani, gatti e volatili domestici, o ancora pesci, tartarughe acquatiche e alcuni roditori, considerando gli altri animali come “cargo”.

Vi sono compagnie che vietano, ad esempio, l’imbarco alle razze sensibili che soffrirebbero al di sopra di una certa temperatura o ritenute pericolose, altre che invece accettano solo cani guida a bordo.

Vi è la possibilità, inoltre, che vi siano limiti di peso per gli animali che possono salire in stiva e cabina. Qualora non rispetti i limiti di peso, alcune compagnie danno la possibilità di far volare il proprio amico animale con compagnie apposite, come la woof airlines.

Cosa significa per l’animale?

In questo video si possono vedere tutti i passaggi per portare, in questo caso, un cane di grossa taglia, in stiva. Il video è molto interessante e mostra come il cane, tutto sommato, sembra non aver patito il viaggio. Purtroppo, vi sono stati casi di animali che non ce l’hanno fatta. Di valige devastate post-volo tutti ne abbiamo viste, e di tutti i colori.

Possiamo immaginare quanto non sia facile e potenzialmente stressante questa situazione per il nostro amico animale, inconsapevole di tutto ciò che sta avvenendo. La stiva non è un ambiente tanto accogliente e confortevole quanto la cabina: luce e temperatura sono differenti. L’ambiente in sè è poco rassicurante per l’animale che si vede rinchiudere dentro.

In stiva, alle volte l’animale può non farcela poichè può venire meno la giusta pressurizzazione, come ha spiegato la dottoressa Spartia Piccinno in un’intervista l’estate scorsa. Un fattore che potrebbe complicare la separazione dell’animale dal padrone, potrebbe essere il passato tormentato dell’animale: quest’ultimo potrebbe soffrire la separazione, seppur temporanea. Una volta in stiva, il padrone non ha più possibilità di entrare in contatto con il proprio animale, qualora dovesse aver bisogno.

Gli animali che viaggiano in cabina non sono sottoposti a meno stress poichè spesso non hanno uno spazio dedicato, ma sono posizionati sotto al proprio sedile o sotto il sedile davanti, costretti a rimanere rinchiusi in uno spazio limitato, con un ricircolo dell’aria scarso. Forse per tratte di breve-medio raggio la situazione può essere gestibile, ma se provassimo ad immaginare la situazione su tratte a lungo raggio, la questione inizia ad essere già diversa.

Gli animali non sono oggetti

Certo è che di strada ve ne è ancora da fare. È giusto dare la possibilità, a chi vuole portare con sé il proprio amico animale, di vivere serenamente il viaggio garantendo serenità sia al proprio animale, sia agli altri passeggeri del volo.

Siamo tutti diversi, è giusto non imporre la propria prospettiva, ma piuttosto cercare di rendere il viaggio confortevole per tutti.

Ricordiamoci che gli animali sono pur sempre esseri viventi e vanno trattati come tali, al di là che li si riesca a riconoscere come parte integrante di una famiglia. Come i nostri bisogni cambiano da un volo di poche ore ad un volo oltreoceano, anche i nostri amici animali avranno necessità diverse in base al viaggio che dovranno affrontare. I padroni dovrebbero avere la possibilità di agire in base alle necessità del proprio animale, per garantire un viaggio sereno a tutti.

Gli animali non sono oggetti e vanno trattati con rispetto.

Amate gli animali: Dio ha donato loro i rudimenti del pensiero e una gioia imperturbata. Non siate voi a turbarla, non li maltrattate, non privateli della loro gioia, non contrastate il pensiero divino. Uomo, non ti vantare di superiorità nei confronti degli animali: essi sono senza peccato, mentre tu, con tutta la tua grandezza, insozzi la terra con la tua comparsa su di essa e lasci la tua orma putrida dietro di te; purtroppo questo è vero per quasi tutti noi.


Fëdor Dostoevskij

Giulia Multineddu

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